STRAF Press Kit
STRAFhotel
«Immagino l’hotel STRAF quasi come un’installazione, un concept da cui sono partito per la scelta dei materiali dai molteplici riferimenti a correnti artistiche contemporanee come l’Arte Povera, mentre il modo di trattarli appartiene a una metodologia progettuale profondamente legata all’etica/estetica che deriva dal riutilizzo e dalla ricollocazione in nuovi contesti, di oggetti e componenti di recupero». (Vincenzo De Cotiis)
La chiave dell’atmosfera particolare dell’hotel STRAF è proprio l’uso che l’Architetto ed Interior Designer Vincenzo De Cotiis fa dei materiali. Individuati inizialmente per la loro pigmentazione naturale, vengono trasformati attraverso interventi quasi esclusivamente manuali già immaginando l’effetto finale che la luce creerà riverberandosi sulle loro superfici a seguito di manipolazioni e interventi, molti dei quali sperimentali.
Così il cemento utilizzato per scale e pavimenti, l’ottone ossidato, l’ardesia tagliata a spacco, le garze invecchiate e strappate a mano, racchiuse tra lastre di vetro per creare elementi autoilluminanti, regalano un’atmosfera calda a dispetto dei materiali duri, spesso di provenienza industriale. La predilezione per gli aspetti non finiti é del tutto apparente, dal momento che ogni dettaglio, ogni finitura, subisce sofisticate elaborazioni.
Per il progetto dello STRAF, l’esigenza di svincolarsi dall’abituale serialità impersonale degli alberghi, ha portato a differenziare le tipologie delle stanze, creando seppur all’interno di spazi già predefiniti e compatti, ambienti caratterizzati da materiali combinati secondo due filoni principali: in ardesia oppure in cemento abbinato all’ottone brunito, con la presenza di pareti di specchio dall’ aspetto volutamente usurato che moltiplicano virtualmente gli spazi.
L’allestimento personalizzato delle camere prevede macro elementi decorativi che, alla loro valenza estetica, uniscono effetti di dilatazione dello spazio mediante prospettive illusorie, come i pannelli a parete e le palizzate che sembrano proseguire all’ infinito.
Gli elementi architettonici delle stanze con angolo benessere entrano armonicamente in questa visione, dimenticando i dettagli tecnologici a favore di una dimensione di relax rarefatto, dove la chaise longue con massaggio, l’aroma e la cromoterapia a vista, sono idealmente separate dalla zona notte da pareti di cristallo a tutt’ ampiezza.
Nell’identificare l’hotel finalmente come un luogo “per scelta”, la fuga dalla standardizzazione ha reso quasi necessario il non utilizzo di arredi di produzione. Così, dalla progettazione dei bagni allestiti con specchi graffiati e lavabi realizzati su disegno, prodotti in esclusiva per l’hotel, alle sedute progettate ad hoc, ai corpi illuminanti, tutto all’interno dello STRAF é stato ideato appositamente e rigorosamente su misura.
STRAFbar
Bar STRAF è la finestra su strada dell’omonimo hotel di design, dal quale riprende i materiali base come il cemento delle pareti e del pavimento ed i pannelli di ferro industriale.
Per bar STRAF Vincenzo De Cotiis realizza una sorta di sovrascrittura dello spazio attraverso un intervento iperdecorativo. Pezzi di recupero come il grande lampadario in plexi verde mela anni ’70, i pannelli sagomati in vetroresina riciclata con le lenti ottiche incastonate, gli sgabelli e il divano vintage in pelle marrone convivono con altri elementi creati appositamente: le macro immagini serigrafate su metallo e il bancone, situato frontalmente rispetto all’ entrata, unico elemento di arredo realizzato ex novo.
L'ambiente vuole esprimere un concetto che richiama essenzialità e arte ed emozioni, dove il quotidiano si mescola e convive con il futuro. L'eclettismo caratterizza il momento dell'aperitivo che vede alternarsi dj set di tendenze filo-estere, musica dal vivo e installazioni.
L’atmosfera è sempre viva e vibrante e diventa particolarmente coinvolgente nelle serate con musica all’aperto, di richiamo per un pubblico vario accomunato dal desiderio di ascoltare buona musica in un contesto non pretenzioso. Il bar si rivela molto piacevole anche per un light lunch infrasettimanale all’ombra del Duomo. Sempre ruotando attorno all’obiettivo di stimolare e far sentire a proprio agio ognuno, con la propria personalità.
STRAF H2O wellness boutique
Nascosta nel cuore di un palazzo storico di fine ‘800 a due passi dal Duomo, la nuova H2O Wellness Boutique di STRAF hotel si presenta come un luogo raffinato, dedicato al benessere e al relax, composto da sauna, bagnoturco, doccia emozionale, zona relax e piscina con nuoto controcorrente e idromassaggio, è uno spazio funzionale e minimalista che rivela una ricercata eleganza accogliendo gli ospiti e mettendoli a proprio agio.
Il linguaggio concepito dall’architetto Vincenzo De Cotiis, vincitore nel 2021 del premio ELLEDeco International Design Awards, rimane coerente con il progetto dell’hotel STRAF e reinterpreta in modo attuale i nuovi spazi.
In questo luogo elegante, l’impiego di materiali contrastanti, contemporanei e insieme tradizionali, accompagna gli ospiti in uno spazio intimo e rassicurante, dedicato alla cura del corpo, trasmettendo così un piacevole senso di calma.
La H2O Wellness Boutique è dominata da toni chiari e scuri: il quarzo bianco, l’intonaco chiaro sulle pareti e il soffitto, la pavimentazione in granito scuro, materiale antico riproposto anche a parete; il tutto modulato da accenti metallici, come l’ottone in fusione, l’arco in acciaio, che sottolineano i passaggi tra i vari ambienti.
Una ricerca basata anche su un gioco di riflessi regalati dai materiali sapientemente impiegati che si fondono con l’ACQUA: beneficio essenziale per corpo e mente; sorgente di vita e di rigenerazione, forza primordiale che anima e trasforma tutto ciò che ci circonda.
Ne risulta un ambiente etereo che mette in risalto la combinazione di diversi materiali e superfici che evocano un’esperienza tattile e sensoriale.
Brevi note storiche
Casa Giachi-Amman via San Raffaele 3
L’area attorno al Duomo era stata sin dall’epoca Viscontea-Sforzesca una zona a prevalente carattere commerciale, con tessuto urbano assai compatto e botteghe che si aprivano sulle strette strade che sboccavano sulla piazza.
L’area mantenne la stessa destinazione e conformazione anche nei secoli successivi sino alla metà dell’Ottocento, quando fu completamente modificata in seguito all’ apertura della Galleria Vittorio Emanuele (1864-1867).
In questi tempi la conformazione urbanistica, costituita da lotti di estensione assai ridotta, venne trasformata creando edifici di dimensioni molto maggiori, i fronti subirono modifiche ed allineamenti in conformità alla nuova più moderna visione.
La costruzione ex novo di casa Giachi-Amman (1883-1885), su progetto di uno dei proprietari l’Architetto Giovanni Giachi, risale proprio a questo periodo.
L’Architetto Giachi era noto a Milano per aver progettato numerosi edifici sia a carattere pubblico (ospedali, teatri, grandi magazzini) che a carattere privato, come grandi ville o caseggiati (Palazzo Ammari; piazza Castello 2/4/6; Palazzo della società Bancaria Milanese, ora Banco di Napoli, in via Tommaso Grossi).
Nei suoi progetti utilizzò “accorgimenti costruttivi e distributivi ripresi dai più avanzati esempi europei”, cosicché alcuni suoi edifici divennero un modello per l’Italia del tempo.
Casa Giachi– Amman conserva inalterata la facciata originale di gusto eclettico neocinquecentesco, che a Milano aveva avuto grande impulso, soprattutto a partire dagli anni 70 dell’Ottocento e che si rifaceva agli aspetti “aulici e scenografici dell’area tardo rinascimentale e manierista” dell’architettura del nord Italia.
Vincenzo De Cotiis
Formatosi presso il Politecnico di Milano, Vincenzo de Cotiis unisce il senso dell'architettura dello spazio con una sensibilità verso le superfici tattili. Forgia forme pure - o oggetti di design o spazi - seguendo un processo organico che permette al prodotto finale di conservare tracce del processo.
Il tocco è importante come visione generatrice di strutture e soluzioni. Linee pure e cristalline sono caricate di nuova energia nella contrapposizione di texture e parti. Materiali - preziosi, grezzi, a volte selvaggi e sempre con una potenza intensa e suggestiva - caratterizzano ogni singolo progetto. Lo stile deriva dalla precisione grezza delle finiture, le associazioni inaspettate di parti di colori e la scelta dello sbiadito che incorporano i segni e i graffi del tempo.
L’estetica De Cotiis è tutta perfetta imperfezione.
Alcune delle opere recenti del suo studio includono: progetti di design per esclusivi marchi di mobili italiani; architettura di interni per clienti privati e spazi commerciali - tra i più recenti progetti, Antonia concept store a Milano, IT Hong Kong, Excelsior Milano a Milano e Verona e il nuovo concept per le boutique Sportmax - hôtellerie, perfettamente espressa dallo Straf Hotel & Bar a Milano; disegno sperimentale, espresso attraverso Progetto Domestico, una serie di pezzi d'arredo in edizione limitata, che puntano più alla scultura che al design.
STRAFhotel&bar
Architetto | Interior Designer: Vincenzo De Cotiis
4 stelle, membro di Design Hotels
Posizione: Centro città, a pochi passi dal Duomo, dal Teatro alla Scala, dalla Galleria Vittorio Emanuele e da via Montenapoleone
Accommodation: 64 stanze
Servizi in camera:
Telefono Asciugacapelli Servizio in camera
Minibar TV con schermo LED Canali satellitari
Aria condizionata Cassaforte Film e musica "on demand"
Internet High-speed
Connessione internet Wi-Fi gratuita disponibile in tutte le aree comuni e nelle camere
Fitness room a disposizione degli ospiti aperta 24 ore su 24
La location é disponibile per eventi, mostre d’arte e vernissage, cocktail, meeting e shooting fotografici.
Contatti: via san raffaele, 3 | 20121 milano | tel +39 02 805081 | www.straf.it
manager@straf.it | res@straf.it | pr@straf.it | fom@straf.it | operations@straf.it | digital@straf.it
Foto:
E’ possibile visitare il sito www.straf.it o richiedere fotografie in alta risoluzione a pr@straf.it
Musica e Sound Design: Innersoundz - Andrea Bertolio andrea.bertolio@fastwebnet.it