Cappella Portinari

Realizzata negli anni 60 del XV secolo su commissione di Pigello Portinari, fiorentino trasferitosi a Milano con una particolare devozione per San Pietro Martire, che fu sepolto al centro della Cappella. Nel 1468, successivamente alla morte di Pigello, la cappella svolse funzioni di coro iemale e da qui si evince il motivo della presenza degli angeli musicanti sul tamburo della cupola.

La cappella, a pianta quadrata con una piccola abside, è sormontato da una cupola con sedici spicchi. Il richiamo brunelleschiano è evidente e vuole simboleggiare l’influenza del linguaggio rinascimentale toscano sulla cultura lombarda. 
La ricca decorazione in terracotta percorre la trabeazione, gli archivolti e le incorniciature delle finestre, che si sposano perfettamente con gli splendidi affreschi di Vincenzo Foppa dedicati alle storie di San Pietro Martire.
Oggi al centro della cappella si trova l’arca di San Pietro Martire, di Giovanni di Balduccio, in origine collocata in basilica.

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